Una giusta esposizione è alla base di una bella fotografia.

Quello che riteniamo noi come giusta esposizione dipende dal nostro gusto personale e da quello che vogliamo realizzare. Quindi, non ci resta che definire quello che normalmente si etichetta come “giusta” esposizione e, se abbiamo ben in mente i parametri che influenzano l’esposizione possiamo… trasgredire.

Immaginate di dover riempire un secchio con dell’acqua fino all’orlo, importante: non si deve rovesciare acqua in terra ma il livello dell’acqua non deve essere sotto il bordo del secchio.

Mettiamo il nostro secchio sotto la fontana ci prepariamo e……

Soluzione uno, apriamo il rubinetto poco poco, esce un filo d’acqua ma non abbiamo fretta. Aspettiamo il tempo che serve e il nostro “filo d’acqua” riempirà il nostro secchio. Appena l’acqua raggiunge il bordo del secchio chiudiamo il rubinetto.

Soluzione due, apriamo tutto il rubinetto, un flusso d’acqua forte riempie il nostro secchio in pochi attimi l’acqua raggiunge il bordo e noi chiudiamo il rubinetto.

Il problema è risolto abbiamo riempito il secchio…

Ora immaginate che l’acqua sia la luce, il rubinetto il nostro diaframma, noi che decidiamo quanto tenere aperto il rubinetto il tempo di esposizione e…. la dimensione del secchio la sensibilità della pellicola o l’impostazione degli iso del sensore. Se riempiamo bene il secchio (che è la nostra foto) l’esposizione sarà corretta.

Se l’acqua esce la foto sarà sovraesposta cioè chiara, abbiamo tenuto aperto il rubinetto per troppo tempo o lo abbiamo aperto troppo, al contrario se il secchio non si è riempito tutto la foto sarà sottoesposta, scura, abbiamo aperto poco il rubinetto o lo abbiamo chiuso troppo presto.

Ora questa similitudine finisce qui ma una domanda sorge spontanea, cosa cambia se il secchio lo riempio in maniera corretta usando la soluzione uno o la soluzione due ? Certo nel caso del secchio nulla, dipende da quanta fretta ho di riempire il secchio ma una volta pieno è pieno. Punto e basta. Sembrerebbero solo due punti di vista differenti per risolvere lo stesso problema…

Ma nel caso della macchina fotografica? Come cambia la foto tra soluzione uno e soluzione due senza contare tutte le posizioni intermedie? E ancora, se decidessi di non riempirlo tutto il secchio o di far uscire di proposito l’acqua?

Che sia uno smartphone una reflex una mirrorless una dlsr una piro piro non ha importanza dentro il vostro “aspiraimmagini” c’è un esposimetro che fa tutti i calcoli del caso misura la luce, decide quanta farne passare per quanto tempo e molte volte decide anche la dimensione del secchio. Et voilà la foto esposta correttamente è servita.

Molti sostengono che va bene così, anzi si concentrano sull’inquadratura lasciando la parte tecnica ad un computer. Altri rinnegano questa opportunità e si concentrano sulla parte tecnica, calcoli numeri. Tutti, a loro modo, creano una foto, entrambi hanno ragione e, permettetemi entrambi hanno torto.

OK OK, stiamo divagando…. rimane la domanda meglio la soluzione uno o due ?

La differenza è notevole, le foto scattate con tempi lunghi e diaframmi chiusi (rubinetto aperto poco per tanto tempo) sono molto diverse da quelle fatte con tempi rapidi e diaframmi aperti (rubinetto aperto tutto e chiuso in fretta). A volte non possiamo neanche scegliere e dovremo accettare compromessi in base all’illuminazione della nostra scena, il soggetto che desideriamo fotografare il tipo di attrezzatura di cui disponiamo…

Nel prossimo articolo valuteremo quelle che sono le differenze tra le due soluzioni quando potremo scegliere e quando no.

Se vi è piaciuto scrivete qualche commento o qualche critica se lo desiderate…

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